Nel corso dell’ultimo incontro assembleare degli operatori economici aderenti alla Rete Imprese Villa Franca tenutosi il 5 marzo 2021 nella Sala Convegni dell’Hotel Imperiali di Francavilla Fontana, a distanza di quasi un anno dalla nascita di questa importante idea di aggregazione, sono state rese note le molteplici nuove istanze di adesione che hanno portato ad incrementare il numero delle imprese partecipanti fino ad un totale di 36, con un numero di dipendenti pari a ben 700 unità circa.

L’elenco completo delle imprese è così definito: 2LD.it sas, Abita srl, All Creation di Antonio Landolfa, Almi Food srl, Andriulo Meccanica srl, Andriulo Officine sas, Areta srl, Arredamenti F.lli Cervellera di Cervellera Salvatore snc, Bonfrate srl, Brajda srl, Bungaro Diffusione srl, Capuano Car Service srl, Casal Sud srl, Cervellera Maestri del Legno srl, Consulenza e Logistica Villa Franca srl, Di Noi Arredamenti di Di Noi Antonio, Dipral srl, Fer.Metal.Sud srl, Fontana Mobili Di Lopalco Antonio, Fime srl, Galiano Sedie, Gea srl, Gold Fruit srl, Gomme del Sud srl, Gruppo Stamplast spa, Immobiliare di Serafino Angelo & C. sas, Immobiliare Smeralda di Ardito Cosimo & C. sas, M. & C. srl, Nardelli Car Service srl, Nuovo Centro Casalinghi srl, Padula Service srl, Rottami Puglia srl, Russo Giovanni, Sternativo Logistica srl, Tattica di Ardito Angelo, Tre Effe srl.

La Rete Imprese, guidata dal Comitato di Gestione – ovvero dal presidente Cav. dr. Francesco Fullone, dal vicepresidente e promotore dell’iniziativa, manager Vincenzo Di Castri, e dagli altri componenti, dr. Francesco Lippolis, ing. Cosimo Musci, p.i. Giuseppe Capuano, ing. Angelo Cozzi e dr. Alessandro Arnesano (quest’ultimi due appena eletti) – e supportata fortemente dal Presidente di Confindustria Brindisi Gabriele Menotti Lippolis, ha messo in evidenza le attuali problematiche che insistono sia sulla zona P.I.P. (occupata da attività imprenditoriali per una misura pari a meno di un terzo rispetto ai 171,15 ettari totali), che sul Centro di Carico Intermodale (tutt’oggi adibito a mera discarica abusiva).

A tal riferimento – proseguendo un dialogo ed una collaborazione già proficuamente avviata col sindaco Antonello Denuzzo, con gli assessori Nicola Lonoce, Domenico Magliola e Antonio Martina – il Comitato di Gestione della Rete Imprese Villa Franca, dopo aver definito ancor meglio la sua propria organizzazione interna e conferito delega ai rapporti con l’Amministrazione Pubblica al dr. Alessandro Arnesano, ha deciso di organizzare a breve un incontro con gli amministratori comunali di Francavilla, al fine di affrontare e risolvere le seguenti questioni prioritarie:

  • variante alle norme tecniche di attuazione della zona P.I.P. che permetta nuovi insediamenti economici in settori diversi da quelli artigianali ed industriali;
  • espropriazione dei terreni da destinare alle attività imprenditoriali;
  • agevolazioni fiscali e semplificazioni amministrative relative alla Z.E.S. (Zona Economico Speciale);
  • riduzione della Ta.Ri. (tassa sui rifiuti) per le imprese.

Gli operatori economici hanno ampiamente compreso come l’occasione che si presenta in questo momento sia irripetibile per una moltitudine di ragioni. Innanzitutto, questo innovativo modello di collaborazione della “Rete” permette, da un lato, di mantenere la propria indipendenza, autonomia e specialità, dall’altro, di realizzare progetti ed obiettivi comuni incrementando la capacità innovativa e la competitività sul mercato. In secondo luogo, tale modello permette di usufruire di servizi e convenzioni messi a disposizione dalla “Rete”, così come anche di finanziamenti agevolati e contributi a fondo perduto che, altrimenti, rischierebbero di rimanere inutilizzati per imperizia del singolo o decorrenza dei termini. La collaborazione con l’amministrazione comunale, infatti, dovrebbe permettere di realizzare al più presto nuovi progetti in cui, al momento, sarebbero già coinvolte decine di nuove altre aziende (in via di adesione alla Rete) e centinaia di altri posti di lavoro, scongiurando situazioni in cui ulteriori ritardi non solo non permetterebbero alcuna realizzazione, ma abbandonerebbero la zona P.I.P. ad una definitiva e letale stagnazione. 

LO JONIO – Quotidiano online
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